Giulio Aristide Sartorio rappresenta un artista poliedrico e a tutto tondo.
Vissuto a cavallo tra la seconda metà del 1800 e il primo trentennio del 1900 Sartorio si occupa, durante la sua prolifica carriera, di pittura e di scultura. Inoltre, egli è anche scrittore e regista cinematografico.
Fin da piccolo è stato introdotto all’arte pittorica e alla scultura dal padre e dal nonno, entrambi artisti di origine novarese.
Si dedica all’esecuzione di copie di affreschi, mosaici e statue delle basiliche romane, dipingendo quadri per artisti italiani e stranieri.
In questa fase della sua produzione, l’artista si dedica ad una pittura commerciale di genere settecentesco ispirata allo stile del pittore catalano Mariano Fortuny, specializzato in riproduzione di scene di battaglia.
Sartorio artista internazionale
Le amicizie con importanti scrittori dell’epoca, come D’Annunzio e Carducci, lo portano ad avvicinarsi all’ambiente letterario italiano ed internazionale. Ciò ha portato Sartorio alla realizzazione di illustrazioni per numerosi romanzi.
Passa con naturalezza dalle illustrazioni di stile liberty de “Il Convito” di Bosis a quelle di stampo più simbolista come “Diana ed Efeso” (Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma) e “Abisso Verde” (Pinacoteca Ricci Oddi, Piacenza).
Entra a far parte del Gruppo dei Venticinque, paesaggisti della campagna romana attivi tra il 1904 e il 1930, ed espone le sue opere nelle biennali veneziane raccogliendo numerosi consensi.
Tra il 1908 e il 1912 realizza un fregio allegorico in 50 tele per la nuova aula della Camera dei deputati in Montecitorio. La tecnica dell’encausto, utilizzata da Sartorio per queste opere, è una delle più innovative del periodo.
Nel 1915 Sartorio è nominato insegnante all’Accademia delle Belle arti di Roma. Dopo aver prestato servizio volontario durante la prima guerra mondiale effettua numerosi viaggi in Medio ed Estremo Oriente. Oltre a questi, il Mediterraneo e il Sud America, dove accompagna una propria mostra itinerante. Ormai diventato artista noto in tutto il mondo, realizza la decorazione del Duomo di Messina, di cui completerà i bozzetti prima della morte. La sconfinata produzione di Sartorio, pur evidenziando tratti di realismo, è fortemente incentrata sul simbolismo e trae grande ispirazione dalla corrente preraffaelita.
La forza delle immagini, gli scorci complessi, il vigore dei corpi rappresentati veicolano allegorie dei sentimenti dell’uomo, calato in uno scenario che si fa a tratti quasi epico.
Quotazioni di Sartorio
Le quotazioni di Sartorio sul mercato antiquario sono disparate e vanno dai 600 euro per un’illustrazione o una litografia di piccole dimensioni fino ad arrivare a cifre molto importanti. Basti pensare che alcune sue opere sono state battute da Christie’s per cifre superiori ai 30.000 euro.
Una valutazione puntuale del materiale è indispensabile per capire come muoversi efficacemente nel mercato. La cosa più importante è concludere un’operazione di compravendita in linea con il valore effettivo dell’opera.
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