Pietro Barucci è stato uno dei più apprezzati pittori paesaggisti italiani a cavallo tra la metà dell’800 e la prima metà del 900. Nato a Roma nel 1845, negli anni della giovinezza si forma all’Accademia di San Luca della città capitolina, gravitando in particolar modo nella cerchia degli allievi prediletti di Achille Ventunni.
Dal maestro mutua quel realismo vigoroso e quel linguaggio diretto e privo di sovrastrutture che caratterizza tutta la sua produzione. L’ispirazione alla pittura del Ventunni è così marcata nei primi quadri di Pietro Barucci da farli confondere con quelle del maestro; solo successivamente Barucci si distacca da quelle suggestioni per creare uno stile più riconoscibile e personale.
I paesaggi rustici
Il suo amore quasi totalizzante per la natura, quella più verace, brulla e realistica della campagna e della periferia romana, lo porta a diventare uno degli esponenti di spicco dello stile rusticano.
Nel 1878 Barucci espone all’Accademia delle Belle Arti vincendo anche un premio con una delle sue opere.
Da quel momento partecipa a varie esposizioni, tra cui l’Esposizione Internazionale di Roma nel 1883, e diventa uno dei paesaggisti più famosi e richiesti anche dall’alta società Europea e d’Oltreoceano. La pittura di Barucci gira attorno all’osservazione puntuale ed attenta dei paesaggi naturali romani, oggetto prediletto delle sue rappresentazioni pittoriche, ma anche della campagna Abruzzese e del Sud Italia.
Alcune delle sue opere più note, come “Palude”, “Castelfusano” e “Campagna romana”, pur ritraendo scene realistiche e pulsanti di vita, sono permeate di una luce soffusa, che sembra quasi astrarre i soggetti in una sorta di fotografia senza tempo.
Il valore dei quadri di Pietro Barucci
La valutazione delle opere di Barucci, un po’ come succede per tutte le opere pittoriche del periodo, è essenziale per poter stimare al meglio la paternità del dipinto, il periodo di realizzazione e ovviamente il valore di mercato dell’opera. Nel caso di una produzione così variegata come quella del Barucci infatti, il valore può variare notevolmente tra dipinto e dipinto, sia a seconda dello stato di conservazione sia della tecnica, sia delle dimensioni dell’opera.
Si va infatti grossomodo dai 1500 ai 3000 euro per opere minori, di dimensioni ridotte (come alcune tele 34x 65) fino a pezzi che all’asta hanno superato anche i 10.000 euro. Di primaria importanza quindi è la valutazione oculata da parte di esperti del settore, che possano guidare l’acquirente o il venditore attraverso le fasi dell’acquisto/vendita e che sappiano individuare le migliori opzioni più interessanti del mercato. Antiquariato Europeo ti supporta con il servizio di valutazione e acquisto da privati anche via WhatsApp.